21km - la distanza

giovedì 13 giugno 2019 - ore 11:28 PM

Ortica 2019

Faccio 24.47 dopo esser passato a metà gara in 11.47; resisto ancora fino a poco dopo il 4° km poi devo camminare 20" per decomprimere la testa fritta. Riparto in progressione recuperando le due ragazze che avevo da poco lasciato dietro e me le porto fino all'arrivo, chiudendo decentemente con qualche sorpasso in pista, nonostante sia veramente agonizzante.
Doppio ghiacciolo, menta e poi limone.
Considerate le gambe di marmo del pre-gara, lo considero un mezzo trionfo.

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sabato 29 settembre 2018 - ore 6:05 PM

A perdifiato

Per la prima volta riesco a tirare giù dal letto il Nenne per una garetta, pur lasciandogli l'opzione se vuoi continuare a dormire.
Pedaliamo allegri fino all'Ortica e al suo minuscolo Central park, il Giardino Condiviso di San Faustino.
Hanno appena tagliato l'erba e tra orti e piante frondose e sottofondo morbido da cross (incluse le presenze di Viganò e Ruffini), la luce del mattino autunnale ci offre un microscenario incantevole.
Prima corre lui, un giro, leggero e accorto a star dietro agli altri due veloci e poi giocarsela in volata con un sorpasso di grande volontà per arrivare secondo a un metro dal primo.
Vince uno skate tra grandi sorrisi ed è l'unico a dichiarare allo speaker che a lui andare a scuola piace.
Poi tocca a me e siamo anche noi solo 5, io, due migranti e due italici, di cui uno in jeans, allettato dai ricchi premi e dal successo del figlio nella gara bambini.
Partenza a ridere e poi prende il comando l'Africa, davanti all'Asia. Alla fine del primo giro mi prendo il secondo posto, a metà del secondo passo anche il ragazzo del Senegal e poi, correndo costante, costruisco man mano un piccolo rassicurante vantaggio nel terzo e nel quarto ed ultimo giro.
Circa 1200-1300m in 4.35, 4.46 il secondo.
Vinco una cassetta di legno piena di formaggi e due latte di burro, motivo per cui sciogliamo presto la compagnia, felici e carichi.

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giovedì 14 giugno 2018 - ore 11:14 PM

Come se fosse Ortica

Iscritto e poi scancellato, c'è una visita medica del nenne programmata. Alle 19 siamo sulla 62 che ci riporta a casa, alle 19.30 salto in bc e alle 19.50 sono al banco delle iscrizioni al Saini.
Tutto il tempo che serve per il pre-gara e per scaldarmi a dovere. La gamba è molla ma è quasi sempre così. Primo km raggiungo Cantù, Ale e Antonella. Corriamo insieme fino als econdo poi Massimo va via (o meglio accorcio io), Antonella salta e allora dal 3° la faccio con Ale al fianco.
Respiro bene, siamo poco sotto ai 4/km. Si recuperano via via un po' di atleti, inclusa la prima donna, quando siamo in vista dell'entrata in pista. Chiudo bene con un paio di sorpassi in 23.42, 44° e, per quanto la gara sia poco praticata dai Cacciatori di Cestone, a occhio il primo o secondo 50enne dopo Martelli. Insomma quelli forti erano altrove.
Ghiacciolo al posto della medaglia, niente di meglio.

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domenica 3 giugno 2018 - ore 4:49 PM

Le stradine giuste

La garetta del Parco con Emergency di zona, striscione con i fili, steso da bucato. Decido all'ultimo e faccio bene, dopo un periodo di stanca. Invece c'è un clima disteso, qualcosa come alle campestri. Tanta gente pochi atleti, nessun esaltato postdjtennista e un percorso che sale in ognuno dei due giri la montagnetta lato basso, teatro di tanti miei riusciti allenamenti.
Dopo 500m siamo in coda al gruppo di testa, o meglio ci van via sono una decina di corridori, divisi tra le due distanze di 5 e 10 km.
Cialfi ce lo lasciamo indietro, io sto poco dietro Brigu e insieme a Maurizio; comincio ad abituarmi al passo e prima della salita sento che mi sto allontanando. Passo al primo giro con una trentina di metri di vantaggio ma altri 5 così non li ho. Decido allora di non rallentare ma di puntare al km 6, che passo in 24.59. Caldo atroce e gambe ormai vuote. Cammino 100m facendomi passare da Maurizio e da altri 2, Grande Blu e Piccolo Giallo. Riprendo che ormai sono andati, quei 2km in cui progressivamente riprendo li pago 9.27, ora però va meglio. Intanto mi raggiunge Padoan ma non mi faccio passare. Il km 9 richiede 4.06, siamo sempre insieme anche con Simone, che passeggia con noi. Sulla salita finale gioco di nervi e vado via, tanto da avvicinare Grande Blu (la foto si riferisce però al primo giro). Sulla discesa lo avvicino e dopo la curva a gomito approfitto dei 50m finali per passarlo (ultimo km in 4.03).
Sono 7° in 42.36 (Maurizio 5°, una ventina di secondi avanti).
Altro che Corrilambro, comunque.

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domenica 7 maggio 2017 - ore 6:57 PM

Lambrosiano

Mattinata umida e freddina, dopo la pioggia di sabato pomeriggio.Arrivo con comodo in bc, visto che si parte alle 10.
Una gara che non ho mai amato molto anche se in un paio di occasioni, si parla degli Anni Buoni, me la sono cavata benone.
Pensa che ti trovo Valerka, che non vedevo da 3 anni buoni, bello fitted e pronto alla non competitiva.
Quell'umido, si diceva, che mi ammorba animo e corpo, faccio fatica pure a corrichhiare il riscaldo.
Parto abbaastanza dietro, davanti a me anche i coreografici rappresentanti del Filipino Blood Donors.
Comunque, sarà la discesina o il numero non esagerato di partenti, passo in 4.00 al km 1, tempo rilevato grazie allo Swatch che ho portato da casa in mancanza di crono. Sono subito a disagio, le A2 sembrano chiodate, il fondo bucherellato sembra un trabocchetto di crepacci, l'umidità mi circonda.
Ma resisto, uno alla volta; qualche km lo passo con la lancetta dei secondi sotto al 15, il punto da cui sono partito, altre volte ritorno a leggerla perfettamente orizzontale. Al km 4 mi aggancia Pitt da dietro e lo seguo per circa un km; oltre non riesco, ma mi aiuta comunque a passare alcuni atleti e a non perdere ritmo.
Al km 6 prendo La Greca, come a San Donato; stavolta procediamo insieme a strappi, entrambi cotti.
Sull'ultimo rettilineo lungo ho un sussulto d'orgoglio e provo ad accorciare la pena; qualcosa recupero, qualche posizione, ma dopo l'ultima curva non ne ho per prenderne 2 che sono avanti di una decina di metri. Non ne faccio sinceramente nemmeno una questione di principio; La Greca dietro di 4", il mio tempo è di 28.04, lancetta perfettamente orizzontale e real time che spacca i 4/km.
Nessun posto dove cambiarsi, sudato e con vento freddo, ristoro con beltè freddo, non esattamente quello che si vorrebbe.
Rientro in bc sotto una leggera pioggia, sopravvissuto.

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giovedì 9 giugno 2016 - ore 11:00 PM

Riso e ortiche

Sarà che mi sto facendo una scorza da cinquantenario ma questo clima dell'ultimo mese cui nessuno è più abituato e crea grandi malumori mi è ormai fedele compagno di lotta. Fresco la notte, al mattino e alla sera, improvvise piogge al cui sparire il cielo si apre di profondità e colori non comuni, zanzare indispettite che si gonfiano d'acqua anziché di sangue. Che poi non fa più freddo e i vestiti bagnati si asciugano subito, pure seduti a un tavolo d'ufficio.
Detto questo non avrei proprio desiderato stare sotto al nubifragio delle 16, la cui coda mi accompagna fino a casa, con crescente clemenza. Il tempo di un caffé per svegliare membra afflitte da pensieri e mancanza di sonno prima di cambiare bc e sfrecciare verso il Forlanini.
Gara dei piccolissimi di grande spessore con il maschio che tiene a bada con il braccio la piccolissima contendente che ne avrebbe per sorpassarlo e finire prima assoluta.
Poi tocca a noi e scatta quella cosa magica che si rasserena tutto e parto felice, senza forzare. Tommy e Maurizio li lascio andare, riesco a tenerli a vista per mantenere la promessa di godermi la sfida solo per un chilometro, poi mi concentro sul mio passo, che deve rimanere composto e consentirmi di respirare bene; il resto non conta.
Guardo il tempo solo dopo un po' e segna già 15 minuti per cui, in assenza di cartelli e satelliti personali, capisco che non possono mancare più di due chilometri e qualche. Un po' ne ho, in verità, così cerco di allungare la falcata e all'entrata del Saini, quando manca circa un chilometro, punto finalmente qualcuno davanti. Loredana, per esempio, che mi ha passato a metà gara, è ancora lì avanti per poco. La prendo ai 500m, all'ingresso in pista, poi altri. Il giro finale è buono, il tempo pure, 24.08.
Certo anche quest'anno perdo mezzo minuto, i 6km sono forse 5.9, ma anche se li avessi corsi a 4.05 sarebbe comunque una buona dimostrazione di presenza.

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domenica 17 aprile 2016 - ore 6:14 PM

Running Day

Giacente sul letto nei giorni dopo l'operazione di Gennaio cercai sollievo dall'iscrizione compulsiva a una gara di lì a tre mesi, più che altro per il percorso che mi avrebbe riportato a casa dalla Bovisa attraversando strade inedite. Oggi è il giorno ma ci arrivo stremato e con le due ultime uscite datate 20 e 10 giorni prima. Per di più nel pomeriggio avrei da fare quella cosa che si chiama Miglio Ambrosiano.
La Polimi Run attraversa zone della città mai toccate prima da gara alcuna e, grazie alle influenze del Poli, si permette di attarevrsare e bloccare viali che nemmeno Stramilano e Maratona si son mai sognati di sfiorare.
Noi però ce la godiamo e io, con una partenza abbastanza avanti, temendo gli oltre 2000 studenti al cimento, prendo un primo km abbastanza veloce e poi mi metto a crociera, subendo qualche sorpasso ma nemmeno troppi. Passo al 5° sotto i 21 ma capisco dopo che sono corti, perché il 7° dura circa 8'... Il percorso attraversa il Sempione e i Giardini di Via Palestro (dove mai avevo corso); verso il km 9 in Via Modena le gambe si appesantiscono ma la volontà rimane. Sapendo che saranno più dei 10km dichiarati, come sentito vociferare, mi tengo fino al cartello dei 10, dentro al Poli, dove passo in 43.20 circa. Da lì distendo le gambe per quanto si può fino all'entrata al Giuriati, con ancora 300m di pista da fare, passerella con due sorpassi di djtenners.
Tre orette a casa, il tempo di mangiare e si va all'arena per il Miglio Ambrosiano.
Gambe di pietra fino alla partenza, perché la gara poi scioglie tutto, nonostante si parli di andature turistiche, passo dopo passo senza forzare per non richiamare l'indurimento che al 10°km del mattino aveva dato qualche segnale.
Non guardo il tempo ma dopo il 1000 comincio a riassorbire qualcuno; alla campanella mi rifaccio sotto la cuffietta del Presidente. Sullo slancio lo passo ai 300 con la reale intenzione di stuzzicarlo e basta. Ma non reagisce troppo, anche perché in curva troppo freschezza inaspettata e vado via felice, chiudendo in 5.55.44 con un paio di secondi di vantaggio.
Va benissimo, a contorno della magniloquente gara di Ale, Cinque Minuti e pochi decimi, 10 degli 11 metri di distacco dal primo recuperati poco alla volta con una volata di forza ma composta.

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giovedì 16 luglio 2015 - ore 8:30 PM

#vuotala

Edizione internazionale del Birringhello.
Alla seconda arriva edi okana ma anche una quantità di astanti piuttosto caciaroni che portano numeri ma distorcono un po' il clima magico della Numero Zero.
Piuttosto complesso difendere il podio, nonostante il primo giro a Guinness. Mi piace troppo gustarmela e svuotarla, a differenza di quelle le cui lattine mezze piene troveremo durante la pulizia finale, anche questa non proprio spontanea per tutti.
Lorenzo trova un dignitoso 5° posto, io recupero una quindicina di posti nel primo 600 e alcuni di quelli ripersi bevendo la seconda, tra cui Edi e il panda, che prova a rintuzzare ma scoppia a quattrocento dalla fine. Uzì se la prende con estremo timore, vivendo anche una probabile esperienza extracorporea mentre appoggia la seconda birra vuota sul tavolo e impiega alcuni secondi a ripartire.
Insomma circa quindicesimo, vince Mauro, molto più allenato rispetto al secondo posto dell'anno scorso. Piacevole proseguio in pizzeria e chiusura a Lambrate io Edi Okan e due pinte.

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venerdì 12 giugno 2015 - ore 9:00 PM

Al Palo

Il Palio è tradizionalmente la prova della condizione aerobica di metà estate, su un percorso di 6km dove fa sempre caldo. Parto abbastanza davanti, sensazioni di pesantezza ma la garetta sipresta a essere corsa senza troppi grilli.
Peppe mi passa che non siamo nemmeno al primo km, Stefano verso il 2°. Li vedo per un po', passando al 3° in 11.30. I successivi 2 km scorrono bene, ma il passo scende di qualche secondo al km e perdo un antico rivale dei cross, dopo aver provato a staccarlo. Segnale dell'ultimo km e vengo passato dalla Conte, prima donna. Non riesco a tenere nemmeno lei; superiamo il cancello dell'entrata del Centro Sportivo e su quel rettilineo che sembra non finire perdo contatto. Si entra in pista per gli ultimi 500; Giovanni è davanti a me di un giro e qualche. Nessun cambio passo, non supero ma almeno mantengo la posizione. Fanno 23.15 e quei 15 sono in più rispetto a 2 anni fa. L'anno prossimo bisogna abbassare.

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martedì 26 maggio 2015 - ore 5:39 PM

Tapascione Cup

Lucky ormai entra dappertutto. Stavolta riesce a farci partire tutti insieme, trattando con l'organizzatore; SM40 e SM45, in modo da consentire la gara nella gara, visto poi che siam veramente quattro gatti.
Due gocce d'acqua, freddino, il prete che a sua volta tratta e ritarda la partenza per consentire ai suoi, di gatti, di uscire indisturbati dalla funzione, proprio in fronte alla partenza.
Son due giri della chiesa e altri due un po' più lunghi, divertimento puro, curvette salite e discese su lastricato, tutto spendendo poco più di 1609 metri.
Riscaldamento ridicolo, pronti via parto da abitudine dando il meglio nei primi 30 metri. Poi quelli da under 5.30 ci vanno via e resto in coda a Lorenzo che mi passa, con Luciano dietro di poco, a giudicare dai cori dei suoi supporter. Primo giretto che termina con curva e 50m di salitina; un niente e finisce anche il secondo, inizia il primo di quelli lunghi con Lorenzo che va, ma nella discesa ripida gli riprendo 10m e mi accodo. Dove spiana mi sembra si rilassi e passo davanti, fino alla campanella. Dai Luciano gridano.
Quindi sono davanti. Pensa te. E la gamba si va sciogliendo. Forzo la discesa ma sento che Lorenzo stavolta mi segue bene. Anticipo la volata spingendo nel tratto in piano, dove raggiungo un atleta imballato. Dietro non son più così vicini. Prendo bene la curva e tiro la volata mentre sale Luciano, incitato a gran voce. La foto dice che c'è luce, riesce a prendere solo Lorenzo.
Ingiudicabile 5.40.60, mezzo secondo su Luciano e 70 cent su Lorenzo, 6° su 8 di categoria, ma la gara era un'altra e noi bambini che siamo venuti per la foto ce la portiamo a casa felici come un bel ricordo.

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domenica 27 luglio 2014 - ore 11:23 PM

Accorrete numerosi

Il 17 Luglio ricevo questo messaggio da Massimo, un'antica amicizia nata nelle sere di 8 anni fa al Lambro:
Ciao Nicola, sono tornato a valle (e a fb)! lo organizziamo un birrathlon tra noi coi tuoi amici pistaioli? Dove e quando volete, una formula carina potrebbe essere, visto che siete mezzofondisti: lattina di birra, giro di pista, lattina di birra, altro giro di pista.

Una settimana dopo siamo al via, in undici, per l'Edizione Zero.
Il video racconta tutto, inutile anticiparlo.
Alcune note a fondo pagina, dopo la visione.

 

Il pensionato che compare ciclicamente in bc inanella giri su giri vestito a festa, sbottando contro la nostra confusa occupazione della sede stradale.
La birra faceva abbastanza schifo, oltre a essere potentemente carbonica (NON comprate AXT della Castello Udine).
Il miglior tempo birra, del Pirata dei Cani Sciolti, giavellotista di razza, è di 19"; il mio 41".
Dovrei aver corso sopra i 6 minuti, di un po', circa un minuto sopra il tempo di Lorenzo.
Settimo a lasciare il via, quinto ad arrivare al cancello della seconda birra, terzo a lasciarlo e ancora terzo all'arrivo.
Comunisti in festa di Cornaredo ci ha fornito una sontuosa e memorabile cena, la mia a base di penne rosse, costine e vino da gara, sempre rosso.
Sono piuttosto orgoglioso della selezione naturale che ha portato una donna (figlia del Capo) e 10 uomini ( in rappresentanza di ogni tipo umano) alla partenza.

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lunedì 19 maggio 2014 - ore 3:48 PM

Diecimillesimato

Non dovrei esserci, ci sono. Ho preso sonno alle 3, alle 6 suona la sveglia, mi alzo che son le 7 meno cinque ma l'adrenalina mette voglia. Alle 7.15 scendo dalla bc in Piazza Udine, dove l'equipaggio più sonoro e assortito del distretto è pronto a partire per la Missione 10.000, per mio conto assente da 30 mesi.
Percorso paesano, tutto di falsopiani; primo km con il vignaiuolo in carburazione, dopo 2k finisco nel gruppetto della Zugnoni; passo al 5k già cotto in 19.37, la stacco poi mi riprende e insieme a un altro la tiriamo, mentre Maurizio è sempre avanti quella trentina di metri che terrà fino alla fine. Al nono non tiriamo più, complice l'ennesima curva alla quale non salgo sul marciapiede perdo contatto (credo di aver corso una trentina buona di metri più della maggior parte dei passanti), lei se ne va. Io chiudo cotto, quasi cammino sullo strappo finale, perdo due posti e finisco a 39.19.
In assenza del saten il ristoro offre colomba millesimata del 2012. Senza canditi, pure.
Gran sport il tamburello del campo limitrofo.

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martedì 8 ottobre 2013 - ore 11:00 PM

La garetta di Cazzago

Pronti via dei miei ce ne sono 4 su potenziali 7 che ronzano su quei tempi di adesso. Subito la salita lunga, il resto è discesa con piccole ondulazioni, da ripetere 2 volte. Gamba che sembrava fresca ma che paga l'ascesa, senza esagerare i 4 sono dietro, ma Pasquale mi raggiunge proprio in vetta. In discesa scompare dietro ma verso il 3° km compare Maurizio, che mi ha ripreso sui saliscendi. Il tempo di darglì qualche dritta su come restarmi attaccato in discesa, che se ne va al km 4, saluti al pubblico e ancora la salita. Parziale di 15.58 che avrei detto almeno un minuto di più. Dolorino al fianco, salita in frequenza lasciando andare; Maurizio scollina una ventina di secondi avanti, mentre io già recupero alcuni che non avevano il biglietto giusto per arrivare sani in cima. In qualche modo si arriverà, modalità sciallo (#vignaiolo) ma qualcosa recupero. Vai a prenderlo mi dice Christian, mentre mi raggiunge. Vacci tu. Poi affiancati qualcosa recuperiamo, fino a che ai 500 finali lui getta la spugna e io a quel punto ci metto finalmente un po' di rabbia.
recupero un paio di posizioni, entro nello sterrato finale tenendo due TM che scalpitano dietro e arrivando attaccato a quello davanti.
Finisce che Maurizio è 8" avanti e Christian 6" dietro - Pasquale e Stefano dietro di oltre mezzo minuto.
Oltre 100° non ci andavo da mai, in una garetta, 26° di categoria su 67 in 33.18 per 8400m, però senza niente alle spalle e a 4 mesi dall'ultima gara, qualcuno con cui giocarmela lo trovo ancora, a 4/km.
Organizzazione ai limiti del commovente - percorso da Campionato Italiano dei 10k, a trovare partenza più ampia e a differenziare quei bidoni ricolmi di bicchieri di plastica e bucce d'arancia, che tanto ci abbiamo l'Inceneritore Grande qua dietro.
E avevo pure la madre pasta nel vasetto di vetro eh...

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venerdì 14 giugno 2013 - ore 10:05 PM

Orticaria

Ecco, fatta anche questa.
Gara con pettorale senza canotta mancava.
D'altronde nella bolgia del mattino è rimasta da qualche parte in casa.
Gli ortica sono molto comprensivi, la cosa li fa sorridere, nessuna esclusione, stasera facciamo a meno dei Guardiani.
Caldo agostino, due parole con Valter, con Alessio, ieri ho fatto 24.1 manuale nei 200, a Palermo, con Massimo, che fa la lepre alla gara dei bambini (quale lui è rimasto), con Cristiano, reduce dal 1000 di poche ore prima. Già questo basta, poi la testa è confusa, le gambe inermi nei pochi giri di riscaldamento sulla pista consunta.
Poi però le chiacchiere distaccano, la seconda fila presa con mestiere richiede un tentativo.
Dopo 150m di pista il pettorale si è già staccato dall'anca e rimane una sola spilla, il peggiore degli incubi, prenderlo dentro a ogni passo. Si va avanti, che almeno ho evitato l'imbuto e davanti scappano, ma solo alcune manciate.
Così si corre, a un passo sostenibile, niente di estremo ma qualcosa da poter tenere, senza perdere posizioni, qualcuna sì, altre si guadagnano. Al cartello dei 5k comincia l'ultimo, allungo il possibile, pensando anche al 1500 di Sabato, strappare no, tenere d'occhio qualche maglia per giocarsela in volata. Due però li prendo prima della pista, che in stile maratona olimpica va calpestata per 500m. Davanti ho una maglia bianca che mi ha passato qualche minuto prima, ci provo ma sono stanco, ai 200 dissocio azione e pensiero, non recupero e cerco di non mollare per evitare rientri da dietro. Ultimo chilometro 3.38, 23.00 per i 6k, questo è, una ventina di secondi abbondante più della passata edizione.
Fa 27° su quasi 500 di cui molti improvvisati, però siamo un minutino sopra tempi possibili, qualche anno fa e magari tra qualche anno. Le gambe c'erano, il fiato meno, ci voglion due minuti per riprendersi, una doccia senza asciugamano (seconda dimenticanza) ma questo è il minore dei problemi, con il caldo che fa.
Venti minuti di defaticamento in bc fino a casa. la birra che pensavo di non avere invece è in frigo, era nel bagagliaio e Maria me l'ha apparecchiata. La guardo e riguardo, la forma della bottiglia, sorpreso. Sì, è proprio birra.

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domenica 17 giugno 2012 - ore 12:09 AM

Fuori Zona Euro

Mentre rientro verso casa per arrivare in tempo a salutare il Nenne prima del sueño subisco un sorpasso netto sul cavalcavia dell'Ortica da parte di un uomo con calzature da corsa. Come sempre lo recupero in discesa (balle, lo recupero al semaforo passando col rosso) e quando mi riaffianca sul piano gli butto lì il discorso: Hai fatto il Palio vero? Quanto hai finito? 25...? Ecco, è la dimostrazione che in bc non vado proprio un cazzo. Mi fa No è che sto andando a cena e sono motivato. Ma non m'incanta e gli ribatto No stai tranquillo che andando al lavoro mi superano le segretarie sui tacchi.
Insomma io ci ho messo 22, 22 e trantaqualche, perché non ho fermato ma non era il caso, perché di noncompetitiva si trattava e dell'iscrizione di 5 euro nulla ma proprio nulla è andato alla FIDAL, alla sua Zona Euro, chiamala Zona Fiorino, che ci sta benone anche pensando a Lapo Marchionne e alla sua ubiquità ovvero due teste di cazzo in due corpi diversi ma uguali, per non parlare del giovin presidente Juventus e del supergiovin Presidente del Consiglio Ferrari.
Mi riscaldo con Marco, un giovane assoluto che in silenzio mi aveva tenuto compagnia (ognuno a fare le sue cose) nell'ultima calda uscita in Arena. Lui finirà 7°, poco davanti e poco dietro due personaggi reduci dall'americana del Corrigiuriati. Non ci crederai ma stamattina ero a nuotare, mi fa Cristiano, medaglia di legno, mentre Alessio credendo di correre a 3.50 si piazza nei 15, giusto un giro di pista avanti a me.
Il mio è un Palio dell'Ortica onesto, senza dannazzi, con partenza in seconda fila e pochi sorpassi fatti, pochi subiti, ma sempre con passione e sentiment; corro in pratica alternandomi con Enzo, lo passo al km 2, mi riprende al km 4, perdo una ventina di metri che recupero al 95% negli ultimi 200m di gara sul povero manto del Saini, che sembra reduce da trattamento con acido muriatico. Sempre qualche freccetta da tirare eh, sul rettilineo finale: 1 - 2 - 3.
Sono circa 26-27°, a 3.46 di media con ultimo km poco oltre i 3.30, sempre che fossero 6k e non 6.2 o 5.98 come da
opinionismi di spogliatoio.
Il flessore dell'alluce destro, vecchio compagno di sottile sofferenza, sembra averne pieni i maroni e preme per andarsene tutti in vacanza, ma non è ancora tempo.
Ma Arese, Arese... l'è arrabbiato con la banda dell'Ortica...?

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lunedì 26 settembre 2011 - ore 12:09 PM

Scala quaranta

Seduto a quel caffè, stravaccato ai piedi di un Negroni, davanti alla stupefacente Villa di Cesano Maderno, Skalovics attende la sua vittima predestinata. No no è solo Aperol.
All'annuncio che saranno solo 9.8k uno spettro si diffonde per il campo gara; in effetti 200m avrebbero potuto raggiungerli a birilli, in qualche maniera ma pazienza (almeno per me), tanto che il percorso è bellissimo, con quei passaggi sotto ai portici e il lungo tratto sterrato a U nel giardino illuminato dalle fiaccole, oltre un km.
Parto abbastanza dietro, perché con le transenne non scherzano; a parte i soliti (e ci siamo capiti) che le scavalcano per diritto acquisito appena prima dello sparo. Non se ne parla di guardare il crono, basta correre a un passo che non mandi in crisi e puntare qualche avversario. Finirla senza stupide crisi (che poi Hal si spaventa). Fino al 5° tutto bene, poi nonostante non sia affaticato escono i soliti spauroni, il peggiore uno che all'8° dice dai fermati ne hai fatti già 8 per i cross basta così. Pazzesco. Ma cerco di distrarmi e di contare quanto manca all'entrata nell'oscuro parco, da dove l'unica uscita è quella per il traguardo. Già al primo giro sullo sterrato avevo guadagnato (e questa è la buona notizia per i cross) e anche questa volta recupero qualcosa nel tratto in leggera ascesa e poi, svoltata la U, al segnale del km 9, parto per il lungo falsopiano in discesa allungando progressivamente la falcata. Davanti ne ho 5 o 6, spazio non ce n'è molto ma tengo la sinistra dove il fondo è meno sconnesso. Il rettilineo in discesa è lungo circa 600m. Ai 400 li ho recuperati tutti e conduco la fila; in fondo aspetta il sottopassaggio secco ai portici e la controcurva che porta ai 30m finali di discesa in piazza. Mi sembrava più vicino sto portico, quand è che arriva? Tengo duro ma non arriva... ecco che arriva, rilancio la corsa ma mi rilasso un momento, non c'è più bisogno di forzare, quand'ecco che sento dei passi veloci pestare all'altezza della controcurva. Che passi pure sto fenomeno, ma tonando grida il mio nome, si manifesta con il ghigno da cattivo dei western e a grande falcate rilancia verso il gonfiabile. Stavolta Skalovics me l'ha fatta. Era dietro da 2k, zitto zitto. Chiude 6/10 davanti a me, con un realtime decisamente migliore, visto che è signore ed è partito dal fondo fondo. Comunque è la prima volta che qualcuno mi infila ai 30m e che mi viene da ridere, sinceramente. Perdere facendo felice qualcuno è sempre un piacere, soprattutto se costui covava giustamente da 8 mesi. E ci siam messi in cascina 2 minutini buoni da scalare per il 40 del Montestella, visto che il 37.11 vale 3.47 di media.
Domenica potenziamento in montagna con lunghi tratti a 14kg sulle spalle.
Stretta amicizia con un cavallo al pascolo desideroso di farsi grattare la fronte.
La condizione cresce.


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domenica 10 luglio 2011 - ore 11:52 AM

Me vuelvo loco

La montagna chiama. E' lì sopra e già la linea del via è posta in salita. Parto poco dietro Uzì e il Re Leone, che quest'anno Marco è finalmente riuscito zitto zitto a superare in volata un paio di volte.
Mi sono riscaldato con attenzione, 25' buoni, in buona parte in salita correndo piano piano; mi accorgo della bontà della scelta dopo il via, nel primo chilometro, che corro inizialmente con cautela ma che mi porta presto a cambiare passo, vista la pochissima fatica che faccio. Certo è quello meno impegnativo, ma pur sempre in salita. Passo a 4.49 mentre davanti sono già andati. Quando la strada comincia a prendere pendenze ben peggiori accorcio il passo ma tengo buona frequenza, così che fino al 4° km prendo tempi sui 5.15 (20.42 al 4°) e soprattutto prendo i fenomeni partiti veloci e la seconda donna. Cosce per nulla affaticate ma vorrei godermi questo passo da medio fino in fondo, per magari dare qualcosa negli ultimi 600m, visto che la distanza è venduta come 5.6k. Allora al cartello dei 5 cresco, punto i 3 atleti che ho davanti e con pazienza li recupero. Succede però che questi 600m sono ripidi e piuttosto lunghi, tanto che quando capisco che dell'arrivo non c'è nessuna traccia sono mentalmente poco disposto a rilanciare la corsa, e mi fermo a camminare un po', un paio di volte, considerando la gara chiusa. Per fortuna che l'ultimo dei 3, quello in coda, mi incita più volte a rimettermi in gara e finisce che risalgo insieme a lui fino allo scollinamento dei 6.1 per finire mano nella mano i 6.4 circa finali.
Tempo sui 33.30 che l'anno prossimo ho già deciso di voler abassare, ora che conosco il percorso. Bel clima in cima, dove Uzì entra nei 10 staccandomi di quasi 3 minuti e soprattutto davanti a Crotti, per capirci quanto montanaro sia. Però stavolta il Re Leone è 4°, un po' più avanti. Si finisce alla tavolata dell'arrivo, con 2 piatti di penne pomodoro salsiccia e funghi e un bel bicchiere di rosso.
Il vincitore, con 3' sul secondo, è il solito personaggio da montagna, che combatte la tallonite mettendo dentro la scarpa l'imballo dei materiali che recupera in magazzino, dove lavora.
Giù al parcheggio di Albavilla Gran ballo Liscio e Latino, frequentatissimo, al suono di Me vuelvo loco - meno male che Uzì ha per me un vaso di camomilla del giardino, che in questo periodo il nervoso gira un po' strano.



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mercoledì 27 aprile 2011 - ore 1:34 PM

I segni

Una mattina mi son svegliato, ho aperto le imposte, preso coscienza che non stava piovendo, non ancora almeno e ho trovato i segni sul campo.

Sabato mattina mi sveglio e ci sono i segni. Un perfetto anello, metà in salita e metà in discesa (pendenze che la foto non risalta). Mi riprometto di correrci sopra ma poi non lo farò perché il cowboy sulla cui proprietà sono stati disegnati ha casa proprio lì sopra e non mi conosce e i suoi cani non mi conoscono e non voglio far la loro conoscienza.
Alle 2 di notte ero ancora in piedi dopo 4 ore di auto, ma sono le 8 e sono sveglio e oggi a 500m da casa parte la prima tappa del Giro degli Etruschi e ci sono i miei compagni di società che son venuti proprio qui. Non so niente del percorso e della lunghezza: prendo la salita che porta al campo sportivo, piano piano per scaldarmi e poi eccoci tutti lì, come a casa. Nessuno agguerrito dei miei, peccato. Parto quasi in fondo, che tanto siamo meno di 200 e il primo km è in salita, da fare con calma; poi non ho pettorale perché l'unica era prendere quello per le 3 tappe, a modici 55 euro, maniera elegante per portare al via solo i turisti che han preso il pacchetto (quattro gatti e pazienza per i podisti locali). Non sono proprio in palla ma cerco di tenere un passo agevole. Risalgo le mie posizioni e al km 2 ho finalmente il passo di chi mi precede. Poi però parte la salita secca, gente che cammina già, là davanti, e ne passo ancora qualcuno. Siamo più alti della rocca di Campiglia e so che per qualche km adesso sarà discesa. In giro ci sono anche i paparazzi di fotostudio5, quelli che hanno bucato le uniche 2 gare di cui avrei voluto avere la foto sul traguardo (Venezia e Piacenza): a me non fanno foto perché non ho il numerino (si spreca memoria). Dal fondo affiora roccia e cerco solo di non farmi male, recuperando ancora qualche posizione. Si ritorna sull'asfalto sempre in discesa e son dolori; rallento per non esagerare con gli impatti e subisco un sorpasso. Dopo 500m la discesa si fa meno impegnativa e riprende la via dei sentieri con un tornantino secco. Mi dimentico tutto e sistemo le cose tagliando all'interno, riprendendo la posizione persa; poi giù a perdifiato. Fine del medio inizia la gara, per gli ultimi 3 km bisogna divertirsi. Si passa a fianco dell'acquedotto ottocentesco che cercavo da tempo senza trovarlo mai, un'istantanea regalo. Al km 7 si torna sull'asfalto per l'ascesa dritta che conosco bene, una via crucis del Sabato di Pasqua. Si sale per circa 800m e guadagno anche una posizione. Sento lo speaker e ora sono muscolarmente un po' risentito. Non mi fido e temo il pacco, che puntualmente verifico: non siamo all'arrivo ma ci ributtano al centro del paese per altri 200m di salita dura. Pazienza si fa anche questa. Davanti una decina di metri ne ho uno che è lì a tiro da un po', ma lo lascio stare; poi però c'è la discesina finale e mi viene facile passarlo proprio in vista del traguardo, che non raggiungo perché al GGG non sfugge la mia sgargiante canotta rossa senza pettorale e d'impulso mi intima di fermarmi.
Sarei finito 24° in 32.54, per gli 8.5k circa: bella esperienza e competente il disegnatore del percorso, al quale qualche euro l'avrei anche donato. Peccato che abbia corso senza distendere bene le caviglie in salita e impattando forte in discesa, per cui i dolori muscolari stavolta sono arrivati e con qualche accortezz avrei potuto limitarli.

Domenica riposo, a passeggio.

Lunedì XXV Aprile a Piombino; anche lì 4 gatti, che non era nemmeno clima adatto alla gita di Pasquetta ma ormai in piazza ci van solo i vecchi (e Domenici che leggeva compìto il discorso). La sera rientro lento dal mare con deviazione verso il calidario: 52' di corsa proprio facile, anche perché sulla seconda parte, necessariamente in salita, lo snodo del femore torna a lanciare qualche segnale d'infiammazione: basta salite per un bel po'.
Due settimane all'Ora in pista.

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mercoledì 2 giugno 2010 - ore 10:41 PM

Istess

Con un bel paiolo di risotto con i fagioli in corpo, assunto alle 22 della sera prima e null'altro, mi presento a Paratico per il consueto appuntamento del 2 Giugno, senza trovare traffico se non quello mentale di radio24 che ricorda come Abu Omar venne preso in carico dagli Americani.
Trovo Daniele con famiglia, molto tranquillo (la tranquillità dei forti) e finalmente ci stringiamo la mano. Fa caldo a 26°C mentre alle 10 aspettiamo di partire; saranno solo discese e salite, per 7.8k sotto al sole. Per tutta la gara non avrò idea dei tempi, anche se mi sembra di essere andato più forte del solito al primo giro, appena in calo il secondo (ma in salita no, lì c'ero) e infine nel terzo gambe pesanti permettendo do tutto, attacco ancora sulla seconda parte della salita, dove riprendo un paio di posti, butto la discesa tecnica e infine scarico sciolto nel 200 finale, recuperando altre 2 posizioni. All'arrivo il pasticciaccio: sbaglio e confondo il gonfiabile dello sponsor con quello dell'arrivo, ridicolmente più piccolo e ben 20m dopo; fortuna che Paolino mi grida e fortuna che sono ancora in derapata dopo una bella volata, così non cedo la posizione faticosamente conquistata ma perdo qualcosa, segnando 30.02, comunque la bellezza di 1" meglio dello scorso anno, ma non quel 29 davanti che mi avrebbe fatto tanto piacere. Mi sogno anche il posto nei 15 MM40, visto che il 21° del 2009 diventa 29° su 112, segno che oggi c'era un bel parco partenti. Accidenti Daniele è lì bel fresco che riposa già da 60", giustificando questo affronto con il mito del correvo in casa, oggi. E pensare che in gara avevo avuto la sensazione di essere andato proprio bene.
Scarpine nuove a soli 50 € per domani, che si corre tanto per godersi Panda e Lucky all'Arena senza star lì con le mani in mano. E comunque se non vien fuori il mal di gambe, voglio passare ai 2000 in 6.45 e poi sperare nel pubblico.

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lunedì 29 marzo 2010 - ore 9:58 AM

Vota Gamber

Con un bicchierino di Marsala si chiude la cena di Sabato, intorno a mezzanotte; non che sia stato a tavola così a lungo, ma poiché la mattina della gara salto colazione, ho fatto un rinforzo di pandolce genovese e vino prima di infilarmi nel letto. Notte un po' agitata, sveglia puntata alle 7 (che sarebbero le 6) ma sono verticale alle 8 meno 20; tempo 10' sono fuori, con il minimo per correre e le sole A1, ai piedi, per scaldarmi e correre il fenomenale Desmila dei Gamber, l'unica gara lombarda tutta dentro un parco (Monza), non presidiata, non motorizzata, non segnata (devi solo seguire quelli davanti), a iscrizione gratuita aperta fino all'ultimo minuto prima del via senza sparo.
Insomma arrivo in tempo, buttando un occhio dalla macchina alla Lombarda Petroli (siamo a 300m dal parco in linea d'aria); lunga coda per iscriversi, quattro passi di corsa al fresco con un cielo in sovraesposizione delle grandi occasioni. Correrò senza guardare mai il tempo, con l'idea di tenere un passo che non mi mandi in ansia, e che possa somigliare a quello da tenere a Zelo per l'ora in pista; è a dire che cominciamo a portare in testa un 10k, che poi ci sarà da attaccarci ancora una ventina di minuti.
Partendo a metà gruppo primo km in sorpasso, poi verso il terzo mi stabilizzo, anche se un po' alla volta qualcun altro lo si recupera; non che le gambe girino alla grande, ma respiro bene e i viali alberati fanno il resto. Verso metà gara formiamo un piccolo gruppetto che ogni tanto si allunga e poi si ricompatta; io sto un po' dietro per sciogliere le gambe e in effetti al riparo dall'arietta si spende veramente poco. Due anni fa era cominciata lì la mia crisi di testa, che avevo forse anche tirato troppo, ma quest'anno, senza crono ne obiettivo, procedo sereno. Al sesto riprendo la testa, ma il vento è veramente fastidioso; calo di proposito per farmi passare e mi riaccodo. Alla discesa del settimo rimaniamo in 3, io ultimo staccato di pochi metri. Si costeggia il Lambro contro corrente, a serpentina, per circa 2km, nei quali il terzetto si ricompone e riassorbe altri 2 atleti che stanno mollando; verso la fine di questo tratto, prima del ponte che rimanda indietro sulla sponda opposta, uno dei 2 compagni molla, l'altro se ne accorge e sembra aspettarlo, così ho via libera e parto in progressione. Dopo il ponte sono circa 600m, curva a dx e 100m finali. Dietro non sento più nessuno; davanti ce ne sono 3 con 7-8" di vantaggio. Un po' ci provo, ma gli ultimi 3000m li ho corsi a un passo decisamente oltre le intenzioni, quindi è già tanto averne per continuare in spinta e avvicinarmi a pochi metri dai fuggitivi. Chiudo in 38.01 dal non-sparo, intorno al 25°, mentre Turbone fa 4° :-0, grazie alla superdieta vegetariana normale.
Finirò per mandare in Consiglio regionale il Capocomico Nobel, e magari pure la moglie, così fanno il carsharing quando Formigone convoca; non è così che avrei voluto spendere la mia scelta, votando i Coniugi Fu (che dovrebbero fare i pensionati o magari gli animatori culturali, non politici) ma Penati nein danke, e che le liste siano bloccate e io non possa mandare nel Palazzo-tirato-su-da-queste-grandissime-teste-di-cazzo uno come Molinari perché l'han piazzato solo 6° mi rovina un po' la pizza della cena.
Gambe pesantucce oggi, ed è ora di tagliare i capelli.

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