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Ce ne andiamo a Novara, io e il Panda, in questa Domenica piovosa. Il Campo sportivo è bellino, con prato alto intorno, e la pista di quelle dure e scivolose, veloce. Al sabato mi sono concesso una mezz'oretta di corsa lenta, passando dalla pista dei cavalli del Trotter, così, in piccolo pellegrinaggio, chiudendo poi con 5x100 in allungo; la cosa sembra aver giovato, lasciando muscoli abbastanza reattivi. Il pomeriggio è lungo, ma passa velocemente guardando le gare degli altri e il 150 del Panda, unica gara del programma per cui salta il Timer... Poi lo svago viene anche dall'incontro con Zagarino, mio compagno di società che mai avevo incontrato, classe 1940 napoletano di Napoli, centometrista chiacchierone, che però a un certo punto interrompe la conversazione perché vado a iettar o' pees, da atleta polivalente qual è (poi il Panda lo incontra gli chiede com è andata e la risposta è so' 7 chil e miezz o' pees... A chiudere le 2 serie di 3000; la prima viene vinta in 8.16, con Scapini 4° in 8.23. La seconda è la mia. Sui tempi di presentazione l'unico vagamente di riferimento per me è un 9.51, che potrei guardare da dietro. Ha il pettorale 376 e al via lo cerco con lo sguardo; è un ragazzino che avrà 16 anni e non oso chiedergli che tempo voglia fare, mi sento un po' ridicolo; tanto ridicolo che quando il Giudice chiama il mio nome gli rispondo 376 invece che 361... Al via scattano quasi tutti come molle, e io che vorrei tirare fino ai 2000 a 3.20 son subito indietro, 41 ai 200 e poi 3.23 al primo mille; decido che è comunque un buon passo per puntare ai 10.09, anche perché sto correndo bene, da solo. Verso i 1500 mi sorpassa un atleta da dietro, faccio un giro dietro lui a fatica e poi all'improvviso sembra cedere, tanto che lo ripasso per non rischiare il solito secondo km lento.
Invece, nonostante le sensazioni, passiamo ai 2000 in 6.50, e addio tempone. Continuo senza andare al delirio, fluido, in uno stato di piacere poco faticoso ma con la sensazione che appena al di là ci sia l'inferno. Ai 600 dalla fine allungo un po' il passo, sperando di schiodarmi o di essermi schiodato l'altro atleta; ai 400 il crono fa 8.56 e allora dovrebbe arrivare almeno il Personale. La corsa è sempre composta ed efficace, ma un cambio netto di passo non arriva; il rettilineo finale non richiama le fibre veloci, e ai 20 metri vengo affiancato e passato abbastanza facilmente dall'altro, ma io sto correndo per il mio tempo e per quello vado. Finisco fresco in 10.14.41, che come altre volte forse avrei fatto meglio in un 5000, ma son tutte illazioni. Il tempo va benissimo, con tutte le recriminazioni del caso che saltellano qua e là, ma sto proprio bene, nel fresco della sera. La navigatrice del Panda ci riporta a casa mentre mangiamo Savoiardi (sardi di Fonni, i migliori, altroché), e anche la sera, dopo cena, continuo a meravigliarmi del benessere che la gara ha infuso nelle gambe, fresche come non mai, strano effetto di una gara comunque tirata; oggi stesse sensazioni. Adesso il dilemma diventa, 3000 o 5000? Sembra l'anno del 5000, in realtà.
Foto da Novara Running.
Invece, nonostante le sensazioni, passiamo ai 2000 in 6.50, e addio tempone. Continuo senza andare al delirio, fluido, in uno stato di piacere poco faticoso ma con la sensazione che appena al di là ci sia l'inferno. Ai 600 dalla fine allungo un po' il passo, sperando di schiodarmi o di essermi schiodato l'altro atleta; ai 400 il crono fa 8.56 e allora dovrebbe arrivare almeno il Personale. La corsa è sempre composta ed efficace, ma un cambio netto di passo non arriva; il rettilineo finale non richiama le fibre veloci, e ai 20 metri vengo affiancato e passato abbastanza facilmente dall'altro, ma io sto correndo per il mio tempo e per quello vado. Finisco fresco in 10.14.41, che come altre volte forse avrei fatto meglio in un 5000, ma son tutte illazioni. Il tempo va benissimo, con tutte le recriminazioni del caso che saltellano qua e là, ma sto proprio bene, nel fresco della sera. La navigatrice del Panda ci riporta a casa mentre mangiamo Savoiardi (sardi di Fonni, i migliori, altroché), e anche la sera, dopo cena, continuo a meravigliarmi del benessere che la gara ha infuso nelle gambe, fresche come non mai, strano effetto di una gara comunque tirata; oggi stesse sensazioni. Adesso il dilemma diventa, 3000 o 5000? Sembra l'anno del 5000, in realtà.
Foto da Novara Running.
9 Avete commentato:
Mentre tu gareggiavi io correvo le ripetute al XXV Aprile sotto la pioggia e pensavo anche un pò alla tua gara ...ma con quella pioggia!!
Però il tuo è un limbo strano nel quale corri ...cioè tu sei in uno stato che appena accelleri rischi l'inferno, se invece rimani lì galleggi giusto? In uno stato "poco faticoso" ...e questo è successo tra il 2000 e il 3000....
Io in quel momento sono già in pieno inferno podistico e comincio a vedere San Pietro ...
Ma alla fine era una GARA o un ALLENAMENTO?
Io mercoledì sono a Bresso a provare l'ultimo 5.000 della stagione poi solo gare veloci.
"uno stato di piacere poco faticoso ma con la sensazione che appena al di là ci sia l'inferno"
...semplice, qualche volta prova a vedere se l'inferno c'è davvero. io ho l'impressione (ma magari mi sbaglio) che la tua poca voglia di soffrire un po' di più ti precluda il tempone
non è peraltro normale che il giorno stesso e quello dopo la gara le tue gambe siano freschissime.
La prossima volta osa! Al limite scoppi e farai peggio, ma non è un dramma.
;-)
ME LO DICEVANO ANCHE A SCUOLA
che non mi impegnavo abbastanza
le detentrici del sapere
Adesso comunque proverò il 5000 stando sotto i 3.30, che è già un bell'azzardo; 1.23 a giro.
Rimango dell'idea che dal piacere della corsa venga l'energia per continuare su quel passo e non inchiodarsi; eccezion fatta per il cross, dove soffri subito e sempre, ma a differenza della pista non sei quasi mai solo.
l'impegno ce lo metti,
ma la sofferenza da solo
è un'altra cosa
è un valore assoluto
;-)
Albanesi says:
Fra gli amatori è comune credere che sulle distanze corte "si può partire forte, tanto poi si tiene, magari perdendo un po'". Nulla di più illogico. Fare il primo chilometro di un 3000 7-8"/km più velocemente del proprio reale valore si traduce in una seconda parte di gara terrificante con una perdita di circa 10"-15" sul tempo finale.
bravo albanesi, ma il problema spesso sta nel capire qual è il proprio "reale valore".
per un mezzofondista veloce (400 non tanto, ma da 800 fino al miglio, sì) è un po' più semplice
per un fondista come te lo è meno
Grande Nicola. Comunque nel 5000 secondo me.....
Io son entrato in fase di gran svogliatezza....
E in più domenica....nuovo bidone. Consorte al lavoro nel giorno della vigilia della tesi di laurea (sua).
La vedo male.........
Ciao, Lo Zio
Secondo me se tu riuscissi ad entrare nell'inferno come faccio io vai tranquillo sotto i 10
Arrivo tardi, ma i complimenti te li faccio lo stesso ;-)
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