21km - la distanza

domenica 16 febbraio 2020 - ore 9:05 PM

Dei vari modi per cadere

Yeah I can take a little pain
I could hold it pretty well
I can watch your little eyes light up
When you're walkin' me through hell
Yes I've been your fool before, babe
And I probably will again


Dalla stazione di Pioltello al campo gara sono solo 600m, ma si attraversa tutto il mondo, racchiuso tra i balconi e i cortili delle case popolari, pulsanti anche di domenica mattina. Poi compare lo stradone e il prato con i nastri, batteria donne appena partita. Non posso più tirarmi indietro, che quasi non ci ho dormito.
Mi scaldo sulla pista; stranamente sono meno imbolsito che negli abbozzi di corsa della settimana che sta finendo.
Parto quindi sereno, senza troppi pensieri alla classifica di categoria nella quale sono 3° ma senza troppe speranze, visto il rientro di qualche atleta forte che solo partecipando dovrebbe buttarmi intorno alla 5a o 6a posizione.
Il percorso è cambiato, decisamente in meglio; il dosso si affronta al contrario, evitando la scesa scoscesa su terreno duro, sono pure saltati la carrareccia mezza cementata e il fosso estremo. Ne viene un tracciato finalmente gradevole e abbastanza filante, grazie anche a quel poco di pioggia caduto venerdì. Un solo ostacolo: un piccolo tronco piazzato di traverso, ma proprio roba di 30 centimetri.
In queste condizioni quasi ideali la gara scorre piacevole, con Noire ed io che ci alterniamo a tirare. Alla fine del secondo di 3 giri sono ancora dentro la gara, solo poco peggio delle gare in cui arrivavo meglio allenato; un mezzo miracolo, inaspettatamente posso tenerlo abbastanza bene. Guido una fila di una decina di elementi, gli over50 più o meno decadenti con un discreto passato e un incerto futuro; quelli forti sono già almeno un minutino avanti. Ho ancora in testa ora che scrivo la scena della mia gamba destra che salta il tronco e lo supera ma invece non so come il piede inciampa e vado in terra, oltre l'ostacolo, per fortuna sul morbido. Come ho fatto. Mi rialzo subito, nessuna botta e niente sangue, tutti bravi a non calpestarmi, ma ora il drappello è avanti una ventina di metri, sono da solo a inseguire e di colpo sento tutta la fatica che l'imprevisto ha risvegliato.
Poco più avanti mi passa un M55 e lo lascio andare, cerco di tenere qualcosa per il finale; un po' alla volta riprendo fiato e una corsa decente, ma davanti sono lontani. Quando mancano circa 500m aumento un po' il passo, arrivo in vista del Campo che conto ancora di prendere l'M55, ma davanti a lui c'è comunque un buco.
Provo a sprintare ma è un goffo tentativo, a sorpresa guadagno pochissimo e allora almeno spingo quanto riesco per evitare rientri da dietro. Sento gli zoccoli, frequenza doppia rispetto alla mia; mancano 40 metri e sto per essere sorpassato in tromba da dietro, a un passo altro da me. Finisce che chiudiamo in fila: Noire solo 3 secondi avanti (devo avergli recuperato), l'M55 e il superante, ahimè M50, infine io, che mi butto a terra e mi rialzo dopo alcuni minuti.
Scopro alle premiazioni che il mio timore di essermi giocato qualcosa di interessante con la caduta e il finale è una sensazione reale: sono 4° per un punto; nella foto i due punti persi.
Uscendo dal dramma fin qui dipinto, ne premiano comunque 5 e io oggi sono stato 20° di categoria su 37 (26.12 per poco meno di 6km), altro che podio e podio, quelli forti da cui avrei dovuto perdere nemmeno sono venuti.
La gamba destra, il femore che lamenta hanno tenuto abbastanza, tutto questo lo farò probabilmente di nuovo.

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