In cartellone

Oggi ho strappato un certo numero di cartelloni che consigliavano ai cittadini di Gotham City l'acquisto della signora Brichetto Cartapecora Testalaccata, per non consegnare alle sinistre la capitale dei danari. Questi cartelli nella notte hanno tappezzato tutte le lastre metalliche dedicate alla campagna elettorale. E quando dico tutte intendo tutte, decinaia, uno a fianco dell'altro. Bisogna strapparli avendo cura di lasciare una superficie gibbosa, staccarne solo dei pezzi, in parte anche lo strato di quelli sotto, in genere una ventina, insomma in modo che se ne volessero attaccare altri prima debbano rifare l'intonaco.

E' molto liberatorio, lo consiglio a tutti e invece dei soliti fascistelli con cui rischi di dover fare a colpi, stamattina, nella centrale Via Palestro, mi son sentito gridare in pochi secondi braaaaavoo e graaaandeee. Cose mai viste.

Così stasera per la prima volta ho anche calcato l'Arena in versione vespertina, piena di regazzini che andavano dagli indolenti che si nascondevano all'allenatore ai fenomeni come Mor Seck; molto divertente questo doposcuola per tutti i talenti. In mezzo a questo mi sono conquistato la terza corsia, in un clima molto rispettoso dell'unico master in pista, con gli allenatori che più di una volta hanno insistito con gli allievi per lasciarmi spazio (al Giuriati succedeva meno di frequente).

Reduce dal lieve risentimento al gluteo di Lunedì (detto anche Culo di Pisapia) e dal mezzo svenimento di Mercoledì mattina, seguito da un sonno ristoratore durato buona parte della giornata, ho portato a casa un allenamento oltre le previsioni: una quindicina di minuti tra riscaldamento fiacco e allunghi e poi il risveglio che solo certi ritmi possono causare. Nove trecenti, recupero 90 camminando pianino i 100m restanti.

53.5, 55.4, 55.2, 55.5, 55.3, 54.7, 55.5, 54.9, 54.4, tutti agevoli tranne l'ultimo.