Lo stage francese

A Florac trovo un po' di volantini di corse in giro per le Cevennes, e quella di Vebron, paese noto per la presenza di castori nella piccola valle di castagni, azzecca la data. E' una corsa che tendenzialmente prevede travestimenti da animali, e qualcuno se ne vede, nonostante il discreto caldo. Il percorso si svolge su 5 km di salita su sentiero largo, 5 di discesa e poi il km finale per le stradine del paese, con 400m di impennata tra il 12 e il 19% prima della volata in discesa; al principio dell'erta sta scritto, in vernice sull'asfalto, "Bienvenu en enfer".
Decido di partire comodo, anche perché non corro da 10 giorni 10; ho camminato tanto, e in montagna, per cui sento di avere una condizione non disprezzabile, e soprattutto i muscoli pronti per correre in salita. Dopo 2 km di leggera ascesa comincia il brutto, ma sgambetto molto frescamente su per i bei boschi, e comincio a recuperare posizioni; la fine della salita arriva senza troppi guai, e parto per la discesa lanciata, il terreno dove sempre riesco a fare quel po' di differenza. In effetti anche in terra di Francia si conferma che, rispetto agli atleti della mia fascia, in discesa non mi tiene quasi nessuno; in 3 km guadagno circa 15 posizioni, azzardando anche sorpassi all'interno sui tornanti, prendendomi anche un "bravo!" dal penutimo che passo. L'ultimo km di discesa ripresenta asfalto, e le pendenze più forti; è veramente faticoso, e doloroso per le piante dei piedi (meno male che sono in NB825, all'esordio in gara). Un volontario ci detta le posizioni, e mi da per 31°; spingo allora per rientrare nei 30, e all'arrivo in paese tiro un po' il fiato prima della scalata, mentre sono 29°. L'enfer è tale, ma riesco a non smettere di correre, con gran tifo dei ragazzini del paese che sbucano dalle porte delle case; solo a Venezia, nei 2 km finali, mi ero sentito così circondato dal pubblico. Chiudo la salita, e le gambe sono ormai quasi insensibili; sento che dietro qualcuno si è avvicinato, allora lo illudo nei primi 100 metri, e appena ritorna la sensibilità mi ributto a capofitto e mo' vediamo se mi prendi, fino al traguardo. Sono 28° alla fine (il volontario aveva sbagliato per difetto), annunciato dallo speaker come "nicolàpelisarì", con 11" su chi mi insegue.
Bellissimo, e maestosa cena a Florac, un paio d'ore dopo, a Les Tables de la Fontaine.
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