Per non far figure

Sono in biglietteria, l'sms di Daniele mentre sono appena sceso in pista in un Mercoledì da Leoni. Accetta di prendere l'ottava, ma niente contromano stasera, che bisogna raccontarsi un po' di cose. Dopo un giro il fastidio al garretto sparisce (ritornerà puntuale questa mattina) e andiamo abbastanza allegri, in progressione. Gli ho dato 40 minuti come limite. Al rettilineo c'è la solita mirabilia di apprendisti e campioncini, per cui lì c'incolonniamo a ogni passaggio e io mi metto a tirare e a vociferare come un pensionato per farci largo. Comprensivo con le 15enni piene di ormoni e sguardi per i ragazzotti, un po' meno con i ragazzotti stessi, tronfietti padroni di casa. Finisce che per contarcela su Daniele prende la 7a e io l'8a, ma già io parlo un po' affannato e lui per niente, così che a un certo punto ci scambiamo le corsie, che lui dev'essere pronto per Firenze. L'ultimo giro per arrivare a 40' allungo la falcata senza sentire dolore e mi permetto un 400 finale in 1.27. Gli ultimi 7.5k a 3.59 di media, spende parole Daniele. Dal Sebino è arrivata anche una sorpresa: un vaso di albicocche con cannella e uno di uva spina. Appena a casa le sottopongo al Nenne, alle prese con il suo riso. Decide di provare l'uva spina e mi regala un sorriso soddisfatto.
Per una volta sono intercettatissimo.
Comunque sto cavolo di tendine è mica a posto, che rogna. Quando guarisco si fa una garetta a coppie eh.