Dieci giorni senza endorfine
Fino a oggi, che con la tosse produttiva in calando (si spera esaurimento) mi son permesso un blando rientro al Campo, 35' di lento in progressione, da 4.40 a 4.30 su misto sterrato pista; ultimo 400 in progressione a 1.19, tanto per sentirmi appena ebbro. Poi stretching in un caldo non più tanto serio. Domani cerco di bissare, magari qualche 300 senza forzare, mentre dalle montagne mi si annuncia un figlio in gran forma su sentieri e lungo torrenti.
Domenica scorsa invece, mentre la tosse toglieva alcuna voglia di pestare sui piedi, mi sono tolto la voglia di girovagare a passo turistico per Chiaravalle e il fantomatico quartiere Santa Giulia, la crosta di 10 anni di merda immobiliare. Palazzi anonimi su vialoni senza terra, poche giovani coppie sperse aggiro col mutuo osè sulla gobba, tra cantieri fermi e svincoli a metà; supero il nuovo ponte e calo nella storicamente temuta zona di Viale Ungheria, dove alte case popolari in verde trentennale restituiscono il senso del quartiere, della Domenica per strada, con gli indiani che giocano a cricket nel prato incolto. Ormai i quartieri più armonici di Milano sono sempre più questi, man mano che le aree più borghesi vengono sventrate da box sotterranei tentati, abbattimento di edifici di piccolo artigianato con costruzione di alte case fuori-luogo; quei quartieri invece pianificati in economia, ma pur sempre pianificati, non danno spazio a ulteriori cambi di destinazione d'uso, godono di piccoli spazi verdi ormai consolidati e di un tessuto sociale che ancora regge (non sempre eh comunque, non azzarderei tanto su Quarto Oggiaro).
Capita anche in questi giorni di sentire le vekkie dialogare Sta ricominciando a lavorare eh, la Santa Rita. Un po' alla volta, piano piano, c'è di nuovo da far la fila. E l'altra Eh sì Mirella, sa con tutto quello che hanno messo in giro i giornalisti.
Per finire col dire che 10 giorni senza endorfine alla fine si fa altro senza panico. E pure un giorno senza giornali, che tanto alla Mirella non cambia niente.
Domenica scorsa invece, mentre la tosse toglieva alcuna voglia di pestare sui piedi, mi sono tolto la voglia di girovagare a passo turistico per Chiaravalle e il fantomatico quartiere Santa Giulia, la crosta di 10 anni di merda immobiliare. Palazzi anonimi su vialoni senza terra, poche giovani coppie sperse aggiro col mutuo osè sulla gobba, tra cantieri fermi e svincoli a metà; supero il nuovo ponte e calo nella storicamente temuta zona di Viale Ungheria, dove alte case popolari in verde trentennale restituiscono il senso del quartiere, della Domenica per strada, con gli indiani che giocano a cricket nel prato incolto. Ormai i quartieri più armonici di Milano sono sempre più questi, man mano che le aree più borghesi vengono sventrate da box sotterranei tentati, abbattimento di edifici di piccolo artigianato con costruzione di alte case fuori-luogo; quei quartieri invece pianificati in economia, ma pur sempre pianificati, non danno spazio a ulteriori cambi di destinazione d'uso, godono di piccoli spazi verdi ormai consolidati e di un tessuto sociale che ancora regge (non sempre eh comunque, non azzarderei tanto su Quarto Oggiaro).
Capita anche in questi giorni di sentire le vekkie dialogare Sta ricominciando a lavorare eh, la Santa Rita. Un po' alla volta, piano piano, c'è di nuovo da far la fila. E l'altra Eh sì Mirella, sa con tutto quello che hanno messo in giro i giornalisti.
Per finire col dire che 10 giorni senza endorfine alla fine si fa altro senza panico. E pure un giorno senza giornali, che tanto alla Mirella non cambia niente.
2 Avete commentato:
Ma non sei ancora guarito? Dovresti andarci te in montagna, non il cucciolo!
PS: saluti dalla Franciacorta devastata dalle ruspe e dai relativi villini con piscini (ma almeno senza tosse)
Eh lo so, ma sono qua fino al 13 Agosto.
La Francialunga Cayenne?
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