Numerini

Dopo una notte di sognacci mi sveglio barcollante e assolutamente impreparato a qualsiasi sforzo fisico. Verso le 11, dopo aver montato la pepparhus svedese fatta di biscotti e glassa al limone per colla (una diavoleria che mai mi verrà come quella della foto) comincio a ragionare mi ritaglio un'oretta in zona pranzo della Befana. C'è il sole ma fa ancora freddo, al Lambro; corro a fatica, ma almeno mi muovo. Perlustro la zona dei laghi prosciugati divertendomi a disegnare percorsi per cross, in realtà fattibili (una mia vecchia fissa) ma carenti nella zona di lancio che deve essere ampia. Insomma alla fine sono passati 40' e ancora cincischio. Di correre un collinare forte sulla montagnetta non se ne parla (era l'idea 1); il 5000 forte collinare fatto di 5 giri dell'Otto (idea 2) viene altrettanto scartato, sempre per assoluta mancanza di energie e motivazione. Rimane la proposta 3, tanto per sbattere un po' la testa, che ne sento bisogno: un solo 1000 forte a tutta sempre seguendo l'Otto, con le sue tante curve e le 2 salitine. Parto e subito le gambe si fanno legnose, ma insisto, son solo 1000 metri. Ai 500 ormai mi sembra di non spingere, caviglie di cemento e frequenza non certo da mezzofondo; ultimo sforzo prima dei 100m finali di discesa e oplà sono arrivato. Mi aspetto una roba come 3.35, ma guardo il crono e segna 3.13... Ecco questa è la buona notizia. Quando sei stanco e ti sembra di correre di merda ma le gambe invece ti dicono non rompere il cazzo con le tue paranoie, soffri lasciaci lavorare che poi dopo quando leggi i numerini sei contento. Un lavoro da commercialista; e pazienza l'eleganza. Sulle gambe per 61'.
Prima poi una bella garetta di 1000 secco lì comunque potrei lanciarla.