com-piacenza

Il corpo non ne vuol sapere di dare segnali cattivi, ormai sono sicuro di stare sotto 1.24, e sento il dovere di approfittare della grazia del giorno; all'ultimo km la strada riprende a salire leggermente ma vedo dal crono che potrei stare sotto 1.23.
Da lì sono solo ricordi a spot: il magro e perfetto corpo femminile da atleta della Vinci dei Road (vinci-trice alla Mezza di Monza) che mi sbuca davanti e che supero senza nemmeno accorgermi; "vai Nicola!" gridato da Lillo, e ho anche la forza di fargli un gesto di trionfo; voci del pubblico oltre le transenne; i gonfiabili uno via l'altro; Fabiorossi che grida per l'arrivo della seconda donna e io che questa donna l'avvicino tanto da aver paura di passarla in volata (il mio codice etico non lo consente, vedi anche Milanino); il timer appeso sopra il traguardo che segna ancora 1.22 di gun-time; l'arrivo a braccia alzate; la confusione con l'orologio ma sono intorno a 1.22.35.
Alla fine sono 1.22.31, 92° assoluto e 90° uomo (tra l'altro con 100 metri in più di gara avrei passato 4 atleti, che sono davanti in un intervallo di 2").
I minuti dopo sono incredibili: la Piazza Cavalli si staglia contro il bluesky, il sole è marmellata; cammino in giro per la piazza ridendo di gioia e non mi fermo; vorrei correre ancora perché le gambe sono calde e non segnalano dolore, ma solo voglia di continuare. Poi trovo Remo e altri e allora è il desiderio di compagnia a vincere.
Ero a stomaco vuoto, dalle 10 della sera prima; la mattina solo Bancha con un cucchiaio di miele. Le gentili signore del ristoro mi offrono tè caldo e ritornelli, time for a break-FAST.
Etichette: 21k
2 Avete commentato:
Impressionante somiglianza con la mia gara: sensazioni molto simili ... la grande magia della corsa!
a parte che t'ho magnato un minuto negli ultimi 6 km ;-)))
Posta un commento
<< Homepage