21km - la distanza

giovedì 19 marzo 2015 - ore 7:09 PM

La gita al Ticino

Prima
Il giovedì spendo i miei 20' un po' svogliato, tra gradini prato e ostacolini, tanto per smuovere il culo.
La Domenica sveglia alle 5 e poco più, è la volta di Flora, che mi mangia l'ultima oretta e mezza di sonno programmata; poco male però, perché il Sabato avevo scaramanticamente ripetuto il rito pre-stramilano del sonno pomeridiano.
Colazione a castagnaccio e caffé lungo.

Quasi sparano
Mi fermo a pisciare alle porte di Vigevano: è nuvolo, non piove ma tira vento freddo. Il percorso è per 2/3 in aperta campagna.
Chiamano alla partenza divisi per due griglie, sono ancora nella prima. Partenza senza nessuna confusione, dalla pista che rispetto a 8 anni fa è consumatissima, non sono il solo. Ho qualche minuto di riscaldamento alle spalle, una fascetta grigia di pile per i primi km, a scacciare il fantasma delle sinusiti che ha portato l'ultimo Monga. Considerando il callo sotto al piede che punge, l'aria è quella che di solito mi innervosisce e ferma i 60k del mio corpo, sto tranquillo.

16.57
Include il passaggio al Castello e in piazza, son curve e piccoli strappi; a vista con Maran, passo facile, primi 4 andati, via la fascetta e si esce dalla cittadina

17.04
Aggancio i palloncini dei 90, partiti spavaldi; chiacchiero con chi li tira, Massimo che una volta tenni dietro e che poi è diventato maratoneta da 2.45. Al 10k sono a 42.29 (nei primi 200, scoprirò).

16.56
Parti ventose, asfalto bruttino, continuo del mio con Maran coperto dietro; allungo sui palloncini che comunque qualcun'altro davanti da seguire c'è. Sta passando veloce.

17.11
Vento contrario, soprattutto in un lunghissimo km; lo affronto a tratti senza paura, per chiudere buchi mentre altri mollano. Consumo, certo, ma a questo punto conto ancora di poter pure allungare nel finale.

17.34
I primi 2 sono lungo il canale sopraelevato rispetto al Ticino; i palloncini di Massimo allungano un po', mi sembra di andare veloce ma mi stacco qualcosa, Maran mi va via da dietro e comincio a dover usare la testa, che però risponde bene, me la godo ancora e vedo i 3k finali come uno spazio in cui tenere ma senza perdere. Fare fatica e ricevere indietro. Ma appena abbandoniamo il canale e la strada risale un poco, le gambe si fanno pesanti e davanti si allontanano. Nessuna richiesta di fermarmi però, il corpo ha ancora voglia, non c'è affanno ma i muscoli stanno cedendo. Assecondo, in una dimensione di piacere per il vicino traguardo, che è quello che conta. Perdo una decina di secondi a km, incito anche chi parte per stare sotto ai 90, che magari è pure la prima volta. Mai acqua, mai sali. Una volta una spugna.

4.49
L'ultimo km provo ad aumentare un po', che alla fine vuol dire non salire sopra ai 4.25. I crampi sono lì, lo sento all'ingresso dello stadio. Mancano 200 metri e davanti ho un atleta che ormai non alza più le gambe. Andiamo a prenderci almeno un sorpasso.

1.30.34, poco oltre il 200°, perse una trentina di posizioni. Si mangia zucchero a mollo nel te, risotto e lo spumante dei vignaiuoli.

Dopo
Molto orgoglioso di quanto fatto. Un'ora con le gambe sotto al tavolo a casa e poi di nuovo fuori nel vento frisone a girare per il Parco Nord e curiosare le sponde in lavorazione del nuovo lago verso Bruzzano con il nenne. Fanno altre 3 ore sulle gambe e poi tre giorni di DOMS e bicipiti femorali rigidi.
Torno dai Guardiani Mercoledì, per i 20' che stavolta sono 4k in progressione per sciogliere le gambe. E dal 3° km succede.


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Blogger Daniele ha scritto...

speriamo succeda piu' spesso. prosit!

8:04 AM  

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