In campagna
Il tendine dell'alluce sembra farcela, la buona notizia, mentre mi scaldo coi fenomeni gialloblu, quelli da 5° e 7° posto finale, considerando che i primi 2 risulterano neoentrati classe 72. Parto anch'io con baldanza, da non confondersi con cialtroneria; mi prendo una bella posizione e archivio la pratica sorpassi fastidiosi già dopo 200m. A metà del giretto di lancio mi passano i 2 Road forti, ma tempo 100m allungo e me li rimetto dietro per passare sotto al traguardo davanti agli occhi del pubblico con la migliore livrea, come da foto. Ora tocca ai 2 giri lunghi, per i campi che dividono ancora Pioltello da Vignate (ma vah che bei campi da manuale, ancora con i filari di alberi, pollini e bestiole, chi l'avrebbe mai detto). Calo un po' per timidezza, vengo ripassato e dopo poco ecco arrivare il mio incubo del Corrigiuriati, l'amico Stefano, compagno di colori. In realtà fa piacere averlo davanti e mi attacco, ma attenzione che pure in volata è pericoloso. Corre potente e leggero, fatico a seguirlo ma almeno non mi impigrisco. Lascio quei 5m per vedere dove appoggiare. Dopo 1km cala leggermente e lo sento. Lo ripasso, mi confessa il riacutizzarsi di un dolore. Avanti così (i più attenti noteranno un lembo della bandana arancione del silenzioso segugio) e si ripassa sotto il traguardo. Siamo abbastanza diradati, ogni tanto rinviene qualcuno forte da dietro ma altrimenti non cambia molto; davanti non molla nessuno. A metà del giro faccio qualche conto: le gambe stanno bene, davanti c'è una filetta di 4-5 atleti e toh, c'è ancora il Noire, non è scappato troppo avanti. Dietro c'è Skalovics ma ancora non lo so, non mi volto mai in gara. Parto all'ultimo passaggio sul lembo di terra battuta che consente cambio di velocità, mancherà circa 1km; Noire è un po' in difficoltà, gli altri gli si fanno sotto e io son circa 5" dietro. Si passa per l'ultima volta in zona partenza ma non posso ancora esagerare, meglio una sana progressione, perché dietro l'angolo c'è il muro, un terrapieno di materiale di scavo che costeggia la pista di atletica; sono una quindicina di passi per salire 5m, poi si corre in costa 20m e si scende in picchiata verso il fondo che coincide con un tornante in asfalto ricoperto da tappeti, per entrare sul prato che disegna 200m di volata esternamente al tartan. All'attacco della cipressa aggancio i miei e prendo una corsia esterna; sulla colma ne passo 1 e nei 10m di discesa altri 3, spaventati dall'asfalto (Skalovics dirà: ai piedi della salita ti vedevo lì, poi una volta arrivato in cima mi son chiesto dove cazzo fossi finito). Si entra sul prato e lì davanti c'è ancora Noire, pochi metri. Lo passo prima dell'ultima curva e distendo la falcata. Sono veloce ma evidentemente non quanto uno degli specialisti del Club del Miglio, passato sulla salita, che mi riprende ai 50m e va via imprendibile, come qualche anno fa; gli altri dietro però arrivano dopo una vita. Sono a 12" dal 20° ma sono 26°, in 25.35, a 2' dai fenomeni, quasi 110 punti per la società. Sono annebbiato e cerco tanta aria, ma solo per quelle ultime centinaia di metri; le gambe stan benissimo.
Abbiamo margini, anche Domenico, che ci metterà una quarantina di secondi più di me. E pure Cavallo pazzo.
Abbiamo margini, anche Domenico, che ci metterà una quarantina di secondi più di me. E pure Cavallo pazzo.
Etichette: cross
5 Avete commentato:
I levrieri son più veloci dei Cavalli(specie se pazzi) ...un'assioma.
Descrizione della gara perfetta!!! Sembrava di sentire il fango sotto i piedi...
Si è vero, abbiamo margine ed io ho ancora tanto da imparare su questa specialità!
che garona, bravissimo!
panda
(oh, ma guarda che 2' da fantone non sono un caxxo)
erano 3' l'anno scorso - è tutto relativo; in pista ci sarebbe 1'20" circa, ma in pista vado di più.
che bei prati, un peccato correrci sopra ;)
Posta un commento
<< Homepage