La semina e il Rosa

A Cameri si va per il paesaggio del terrazzo piemontese affacciato sul Ticino e sul Rosa innevato, per correre sui germogli di riso e stare in gruppo, ma soprattutto nella speranza che ci sia il sole e per vedere le gare giovanili che seguono quella dei master.
Noi partiamo con un freddo che di solito si affronta solo per infilare degli sci; siamo sempre pochi, come tutti gli anni, circa 100 uomini e una quindicina di donne. Il terreno è duro, nonostante i mesi di pioggia, ma son bastati pochi giorni di sole e vento e la gelata notturna per rispedire il rimbalzo dei chiodi dritto ai tendini. Ho voglia di gara, di correre, ma i tratti dove spingere bene con le caviglie, senza buche dure, sono pochi, e un po' mi indispettisco, perchè mi attendevo il burro. Insomma non riesco a dare tutto, e la gara poi è un po' anonima visti i pochi partenti. Dei 3 giri corro l'ultimo appena dietro un forte cinquantenne, che ogni tanto mi stacca di qualche metro; verso la fine però cala, e lo supero a 2 curve dalla diritura, tanto per non fare troppo lo siacallo. Non reagisce. Sono 12°, lui è dietro di 8 secondi, ma non facciamoci ingannare, ha al suo attivo vittorie di corse in montagna. Sono pure 2° di categoria, ma vinco una felpa tremenda e un set da cesso (non da bagno); 24.16 per 6 km forse qualcosa in più.
Poi finalmente i ragazzini e in contemporanea i bambini, che corrono in mezzo ai tralicci di un frutteto. Belle facce pulite al freddo che si sta scaldando.
Meno male che alla fine baratto il kit con una bottiglia piacentina di rosso, che avrà il compito stasera di addolcire il raffreddore che mi sta montando.

foto novararunning.it