la pista da cross
Da cross delle moto, intendo; tre giri ognuno con 4 salite, di cui 3 corte secche e una di circa 100 metri, durissima.
Però è l'allenamento che volevo, da fare partendo cauto e senza esagerare; mi interessa salvaguardare gambe e tendini, e le discese vanno fatte con gambe ancora in tono, per non rischiare.
Da subito recupero posizioni, e cerco di chiudere le salite senza perdere velocità nei pianetti che seguono: controllo il dolore senza oltrepassare soglie pericolose, e la condotta paga, perché in discesa viaggio molto meglio di chi ho davanti.
All'ultimo giro riesco anche a fare qualche sorpasso sulla salita lunga; il ragazzo giallo passa dietro a metà gara, ma nel finale sento che lo incitano, e lo prevedo attaccato a me.
Dopo l'ultima discesa (quella della foto, dove vedete anche il giallo, ma lì era il secondo passaggio) sento meno rumore alle mie spalle, e capisco che tenendo stavolta chiudo davanti. Lui infatti è dietro una quindicina di metri, e anche questa sodisfazione ce la siamo tolta.
Sono 56° in 23.05; più o meno come al solito, facendo molta molta meno fatica.
Chi continua a far fatica e a divertirsi è Rino Lavelli, classe 1928 e presente alla maratona di Melbourne 1956; me lo presenta Rob, ed è un onore. "Zatopek lo conosci?" mi chiede il vivido 79enne; scovo essere anche primatista italiano MM70 dei 10k, con 40.35.
Però è l'allenamento che volevo, da fare partendo cauto e senza esagerare; mi interessa salvaguardare gambe e tendini, e le discese vanno fatte con gambe ancora in tono, per non rischiare.
Da subito recupero posizioni, e cerco di chiudere le salite senza perdere velocità nei pianetti che seguono: controllo il dolore senza oltrepassare soglie pericolose, e la condotta paga, perché in discesa viaggio molto meglio di chi ho davanti.
All'ultimo giro riesco anche a fare qualche sorpasso sulla salita lunga; il ragazzo giallo passa dietro a metà gara, ma nel finale sento che lo incitano, e lo prevedo attaccato a me.
Dopo l'ultima discesa (quella della foto, dove vedete anche il giallo, ma lì era il secondo passaggio) sento meno rumore alle mie spalle, e capisco che tenendo stavolta chiudo davanti. Lui infatti è dietro una quindicina di metri, e anche questa sodisfazione ce la siamo tolta.
Sono 56° in 23.05; più o meno come al solito, facendo molta molta meno fatica.
Chi continua a far fatica e a divertirsi è Rino Lavelli, classe 1928 e presente alla maratona di Melbourne 1956; me lo presenta Rob, ed è un onore. "Zatopek lo conosci?" mi chiede il vivido 79enne; scovo essere anche primatista italiano MM70 dei 10k, con 40.35.
Etichette: cross
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