Correre per vivere
E' proprio vero: questo era il nome della corsa, e dopo 10 km corsi leggero leggero mi sentivo proprio vivo. Sorpresa sorpresa; nessun affanno, partenza cauta, primi km in recupero sui lanciatoni che si buttano allo sparo, passaggio ai 2000 in 7.43. Mah, proseguo cercando di frenare e passo comunque ai 5000 in 19.25; a questo punto esce la piccola fitta fegato, e se non oggi quando? Oggi che non sono allenato a dovere, che ieri ho camminato 2 ore al freddo lungo la bruma dell'Adda, cenando con birrona e dormendo 5 ore dopo una settimana di sospetto stato influenzale... Faccio un km a 4, la fitta diminuisce, riallungo un po', con l'obiettivo a questo punto di stare sotto i 39. I km successivi sono nuovamente veloci, vedo il RobiMita un centinaio di metri avanti e allora perché non provarci, tanto i metri mancanti dimunuiscono e la fatica non arriva. Lo passo all'8°, arrivo al 9° in un attimo, e parto per l'ultimo km. Una curva e lo striscione appare, e mancano ancora 4-500 metri, ghiotta occasione per una progressione. Passo un paio di atleti, arriva da dietro un diciottenne lanciatissimo che mi affianca e se ne va ai 100 m. Chiaramente viene dalla pista, e non è il giorno per provare a batterlo, però voglio fargli capire che non sta giocando con i birilli, e lo recupero, mettendomi a fianco. Ora riallunga e non esagero nel provarci, basta così. 38.25, secondo tempo di sempre a 6 secondi dal personale.
Meraviglia.
Meraviglia.
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