coppa (e frittelle, ravioli, coniglio...)
L'uomo con la pistola spara e la Coppa Città di Novi parte; 4 giri dichiarati 1681 metri l'uno, totale 6.724, nella zona dello stadio dove viveva Spazio.
Fa ben freddo, e conviene andar forte, per non congelarsi. Passo già ai 300 metri la prima donna, non ho idea di quanto veloce stia correndo, ma le gambe si induriscono subito.
E' una gara velocina ma in sofferenza, qualcosa da cui imparare: come proseguire sentendo fastidio, sentendo che tutto non gira come nei giorni migliori, senza cedere troppo. Il secondo giro è un po' più lento, ma come sempre in recupero di posizioni. Terzo giro un pochino più veloce, in mantenimento. All'inizio del quarto giro passo un atleta che avevo provato a passare più volte ma che ogni volta allungava per non cedere (invece di accodarsi e succhiare, mah...); è chiaro che ora vado via. Dietro sento qualcuno rinvenire, e mi passa deciso un nuovo atleta in progressione; indeciso sul da farsi provo a stargli dietro...cedo qualche metro ma poi lo recupero, a fatica. Mi trascina a guadagnare un paio di posizioni, decido che la gara di oggi è non mollarlo, sperando magari che sul finire ceda per superarlo in volata.
Compito svolto tutto sommato bene: in diritura allunga ancora e capisco che 15 giorni senza correre non mi porteranno mai ad avere il cambio di ritmo; cerco almeno di sorpassare un ultimo atleta che nel frattempo lui ha sopravanzato, ma questo reagisce e mi finisce davanti di un paio di metri (80 cent).
Tempo 25.17: fanno 3.45 al km. Sono 28° su 147 (e 20" avanti alla prima donna, che magari non era in forma o motivata, ma ho scoperto essere una da 1.21 nella mezza); mai visto così in alto in una classifica.
Poi pranzo memorabile al Castillo (un posto del cuore).
Oggi gambe buone; e allora a Martinengo si va fiduciosi, sperando che questa pioggia faccia un po' di fango.
Fa ben freddo, e conviene andar forte, per non congelarsi. Passo già ai 300 metri la prima donna, non ho idea di quanto veloce stia correndo, ma le gambe si induriscono subito.
E' una gara velocina ma in sofferenza, qualcosa da cui imparare: come proseguire sentendo fastidio, sentendo che tutto non gira come nei giorni migliori, senza cedere troppo. Il secondo giro è un po' più lento, ma come sempre in recupero di posizioni. Terzo giro un pochino più veloce, in mantenimento. All'inizio del quarto giro passo un atleta che avevo provato a passare più volte ma che ogni volta allungava per non cedere (invece di accodarsi e succhiare, mah...); è chiaro che ora vado via. Dietro sento qualcuno rinvenire, e mi passa deciso un nuovo atleta in progressione; indeciso sul da farsi provo a stargli dietro...cedo qualche metro ma poi lo recupero, a fatica. Mi trascina a guadagnare un paio di posizioni, decido che la gara di oggi è non mollarlo, sperando magari che sul finire ceda per superarlo in volata.
Compito svolto tutto sommato bene: in diritura allunga ancora e capisco che 15 giorni senza correre non mi porteranno mai ad avere il cambio di ritmo; cerco almeno di sorpassare un ultimo atleta che nel frattempo lui ha sopravanzato, ma questo reagisce e mi finisce davanti di un paio di metri (80 cent).
Tempo 25.17: fanno 3.45 al km. Sono 28° su 147 (e 20" avanti alla prima donna, che magari non era in forma o motivata, ma ho scoperto essere una da 1.21 nella mezza); mai visto così in alto in una classifica.
Poi pranzo memorabile al Castillo (un posto del cuore).
Oggi gambe buone; e allora a Martinengo si va fiduciosi, sperando che questa pioggia faccia un po' di fango.
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