Quando non c'erano i blog
Qualche anno fa, nei primi tempi di ricerca di materiali da leggere sul mondo della corsa, mi appassionai alla figura di Arthur Lydiard e ad alcuni suoi scritti, ma riguardo al sapore di certa atletica italiana del passato si trovava ben poco, a parte i racconti di Speciani e fortunatamente quelli che rimangono forse l'unica testimonianza sul web di quello che fu l'atletica giovanile e amatoriale degli anni '70 e '80. Mi ci ha fatto pensare Antherun, che un paio di volte ha richiamato i '70 leggendo le mie storielle; il tributo di oggi è quindi a Matteo Sebastiano Piombo, che leggevo su un sito del basso Piemonte ora non più visibile, ma che Novararunning e runners.it hanno fortunatamente ripreso (sui 2 siti gli articoli sono diversi).
Vale la pena farsi un giro, magari leggendosi le sue memorie con calma, una alla volta, nei giorni in cui si ha voglia di staccare un attimo.
La foto è un po' più vecchiotta, non ne abbia a male il Signor Piombo che in fondo ha solo una dozzina d'anni più di me...ma credo l'apprezzerebbe.
Vale la pena farsi un giro, magari leggendosi le sue memorie con calma, una alla volta, nei giorni in cui si ha voglia di staccare un attimo.
La foto è un po' più vecchiotta, non ne abbia a male il Signor Piombo che in fondo ha solo una dozzina d'anni più di me...ma credo l'apprezzerebbe.
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10 Avete commentato:
Si Nicola, in effetti l'atletica, forse per via della sua "semplicità" estetica mi rimanda spesso la mente a quel periodo (che traspare anche dai tuoi racconti). Periodo che ho vissuto troppo da piccolo per averne coscienza, ma che pure esercita un'enorme fascinazione. E in effetti in una realtà piena di tutto viene voglia, alle volte, di far emergere la testa dall'acquario e respirare quell'atmosfera più rarefatta di una volta.
I primi numeri di correre erano già a colori, ma di foto così se ne trovavano tante.
OT: bellissimo il babber nuovo......con tanto di cammeo di fozzie dei muppet.... ;)
Sì gliel'ho fatto portare da New York per Natale; è il suo preferito, cura ogni momento di stanchezza noia e dentizione :-)
e benvenuo al cucciolo di levriero...è uno spettacolo! complimenti!
:-)
E le orecchietteeeeeee dove le metti?
Oggi niente 3000, pioggia e niente fretta.
p.s. anche Emilio ha le orecchiette, se noti, prese dal nonno materno.
Il pane ho notato, ma il mio è più bello ... e certamente più buono del tuo.
Le orecchiette non mi riescono bene, ma troccoli, cicatelli e cavatelli sì.
Emilio invece è bellissimo, certamente per meriti materni.
;-)
Sul sito del Road ci sono foto in B/W bellissimo!
Il pane nero della foto non è di Coimo vero? :-)
Si prevede un viaggio in Finlandia?
no è il pane di nicolap
il suo propellente
quel libro è molto divertente, se ti capita di leggerlo; ma nessun viaggio in programma nell'assurda Finlandia.
Io il pane del Panda l'ho mangiato.
Il giorno dopo correvo ad un ritmo di 10 sec/km più veloce del mio solito.
Credo che il CIO dovrebbe fare delle indagini.....
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